È chiaro che nel trail running non è solo la componente fisica a essere fondamentale. La forza mentale gioca un ruolo altrettanto importante, anche se spesso viene sottovalutata. Ogni trail runner ha probabilmente affrontato delle battute d'arresto nella sua carriera podistica e ha dovuto imparare a superare i propri ostacoli interiori. Non a caso si dice che l'ultra trail running sia in gran parte una sfida mentale. Questa affermazione ha molto di vero, come ha confermato lo psicologo e aspirante scienziato dello sport Raphael Rakut durante il workshop "Mental Training in Trail Running" Il workshop si è svolto per la prima volta in collaborazione tra LOWA, LOWA Ultratrail Fränkische Schweiz e Sportpraxis Erlangen, nell'ambito della categoria "UTFS Knowledge"
La crescente importanza della componente mentale nel trail running Venti partecipanti di ogni età e livello di prestazione hanno risposto all'invito di LOWA e degli organizzatori del LOWA Ultratrail Fränkische Schweiz. Nelle sale dello Sportpraxis Erlangen, i partecipanti hanno ascoltato le spiegazioni di Rakut. Pur non specificando esattamente quanto la psiche contribuisca alle prestazioni, Rakut riconosce che la forza mentale può effettivamente migliorare le prestazioni fisiche, come dimostrato da diversi studi. La buona notizia è che chiunque può migliorare le proprie capacità mentali.
La chiave è l'allenamento mentale: "In origine l'allenamento mentale era definito in modo molto ristretto. Oggi la comprensione di ciò che comporta l'allenamento mentale si è notevolmente ampliata. Oggi comprende le tecniche per attivarsi prima di una corsa, le routine pre-gara, il linguaggio di sé durante la gara e la gestione delle varie emozioni", spiega Rakut. L'obiettivo, secondo Rakut, è ottimizzare le proprie prestazioni e ottenere qualche punto percentuale in più di rendimento fisico attraverso strategie mentali.
Limiti e sinergie della forza mentale Sembra allettante: poter sfruttare meglio il proprio potenziale senza doversi allenare di più fisicamente. Tuttavia, anche il campo della psicologia dello sport, che comprende la forza mentale, ha i suoi limiti. Non può fare miracoli da sola.
Chi non ha i requisiti fisici (come forza e resistenza sufficienti) per affrontare una maratona ultratrail non arriverà indenne al traguardo affidandosi alla sola forza mentale. Forma fisica e forza mentale possono completarsi e potenziarsi a vicenda. Tuttavia, anche con le tecniche psicologiche, la resistenza personale non può essere aumentata all'infinito.
"Ignorare continuamente i segnali del corpo comporta il rischio di collasso e di danni fisici potenzialmente gravi", avverte Rakut, che è a sua volta un trail runner di successo. Infine, è fuori luogo quella che Rakut chiama "mentalità da pompiere": la convinzione che alcuni trucchi possano elevare rapidamente il livello atletico successivo o risolvere un problema prima di una gara importante. "Come suggerisce il termine allenamento, si tratta di un processo a lungo termine", aggiunge Rakut.
Il giusto percorso verso l'obiettivo Quando si tratta di raggiungere gli obiettivi, lo psicologo dello sport offre il seguente consiglio: "Visualizzate i vostri obiettivi personali e il percorso per raggiungerli", suggerisce Rakut. Questo può essere fatto sotto forma di una sorta di mappa escursionistica. "In questo modo posso vedere dove voglio arrivare e non perderò di vista il mio obiettivo anche di fronte a sfide o battute d'arresto" Le visualizzazioni aiutano anche a definire gli obiettivi intermedi, rendendo le cose più tangibili e vincolanti.
Oltre al corretto percorso verso l'obiettivo, altri fattori giocano un ruolo importante, come l'autoefficacia e la fiducia in se stessi attraverso la regolazione del linguaggio. Sono tutte strategie mentali particolarmente significative per atleti individuali come i trail runner. Durante le gare più lunghe e solitarie, la voce interiore inizia a parlare. Questo dialogo silenzioso è inevitabile e non è di per sé un problema. Ciò che conta è come si svolge. Costruttivo o distruttivo? "Siate consapevoli di come volete parlare a voi stessi in anticipo. Quello che vi state dicendo è utile? O dovreste cambiarlo per sostenervi positivamente e gestire i pensieri negativi?" Rakut consiglia ai partecipanti alla fine del workshop.
*La notizia è basata sul testo originale di Andi Regler, giornalista freelance e partecipante attiva al workshop.
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